L’INPS riepiloga la disciplina dell’Assegno unico e universale per i figli a carico alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge di bilancio 2023, soffermandosi anche sui termini e le modalità di presentazione dell’ISEE e fornendo alcune precisazioni riguardo ai permessi di soggiorno validi per accedere alla prestazione (INPS, circolare 7 aprile 2023, n. 41).
La prestazione di Assegno unico e universale per i figli a carico (AUU), introdotta dal D.Lgs. n. 230/2021, ha subito significative modifiche ad opera della Legge di bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), che l’INPS riepiloga nella parte iniziale della circolare in oggetto.
In particolare, con decorrenza dalla mensilità di gennaio 2023, sono incrementati nella misura del 50% gli importi dell’Assegno unico e universale per i figli a carico di età inferiore a 1 anno. Il medesimo incremento è riconosciuto anche per i nuclei familiari con 3 o più figli, per ciascun figlio nella fascia di età da 1 a 3 anni, a condizione che abbiano un ISEE non superiore a 43.240 euro (soglia rivalutata per l’anno 2023).
Riguardo ai nuclei familiari con figli disabili, a decorrere dal 1° gennaio 2023:
– ai nuclei con figli disabili senza limiti di età è corrisposto l’Assegno unico e universale con importi fino a un massimo di 189,20 euro per ISEE inferiore o uguale a 16.215 euro;
– le maggiorazioni in funzione del grado di disabilità per i figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni di età sono stabilmente equiparate a quelle dei figli disabili minorenni.
Inoltre, l’incremento di cui all’articolo 5, comma 9-bis, del D.Lgs. n. 230/2021, è confermato per l’anno 2023 e l’anno 2024.
L’INPS chiarisce che, a decorrere dal 1° marzo 2023, in caso di domanda di AUU già trasmessa entro il 28 febbraio 2023 che non sia stata respinta né revocata, decaduta o oggetto di rinuncia, non è necessario ripresentarne una nuova per continuare a fruire dell’Assegno medesimo per tutto il periodo 2023 fermo restando, invece, l’onere di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) che ha validità annuale.
A tal proposito, al fine di salvaguardare il diritto di coloro che non hanno presentato la DSU nei primi due mesi dell’anno, si ricorda che l’articolo 6, comma 7, del citato decreto legislativo, in deroga alla disciplina generale in materia di ISEE, indica che si potrà fare riferimento all’ISEE in corso di validità al mese di dicembre dell’anno precedente per calcolare le predette rate di gennaio e febbraio, benché tale ISEE sia scaduto.
Tenuto conto di ciò, l’INPS procederà in linea generale a calcolare le rate della prestazione di gennaio e febbraio 2023 a valere sull’ISEE 2022 mentre, per le rate di Assegno unico e universale che decorrono da marzo 2023, al fine di determinarne i relativi importi spettanti, sarà presa a riferimento l’attestazione ISEE 2023.
L’Istituto chiarisce al riguardo che, qualora al momento dell’elaborazione della domanda di Assegno unico e universale l’ISEE non sia stato ancora aggiornato, la prestazione sarà erogata con gli importi al minimo di legge, fermo restando che se l’ISEE venisse presentato entro il 30 giugno 2023, l’INPS procederà a un conguaglio d’ufficio garantendo gli importi più elevati della prestazione e i relativi arretrati.
Inoltre, proprio per la presentazione del modello ISEE, viene annunciata un’importante novità: è infatti in corso di rilascio il nuovo Portale Unico ISEE, in sostituzione di tutti i precedenti portali, che consentirà di presentare l’ISEE online, anche in modalità precompilata, e di unificare, in un solo punto di accesso, le varie modalità di acquisizione dell’ISEE.
Infine, l’INPS precisa che tra i permessi di soggiorno che permettono di percepire l’Assegno unico e universale rientra anche quello per protezione temporanea, che viene rilasciato alle persone provenienti dall’Ucraina in conseguenza degli eventi bellici in corso, tenuto anche conto delle previsioni di cui all’articolo 2 del D.L. n. 16/2023, con le quali tali permessi di soggiorno sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2023.